Tre esperienze da fare in viaggio, se non riesci a capire che direzione prendere nella tua vita.
Spesso ci sentiamo in forte confusione, incapaci di comprendere quali cambiamenti potrebbero spostarci concretamente dalla sensazione di insoddisfazione che stiamo vivendo rispetto alla nostra vita, ad una sensazione di sicurezza, serenità e crescita. L’essere immerse costantemente in una quotidianità fatta di lavoro, casa, abitudini strutturate e conti da far quadrare, tende inoltre a limitare la nostra capacità di comprendere davvero quali sono i nostri reali desideri, e di conseguenza ci impedisce di valutare nuove strade da seguire. Ecco perché, decidere di fare un viaggio, anche a breve raggio e di pochi giorni, può aiutarci a capire che direzione prendere nella nostra vita per iniziare a costruire la nostra Felicità.
Questo è un sistema molto utile, non solo per chi ha è alla ricerca di un percorso di crescita personale, ma anche per le coppie che stanno vivendo un momento di crisi o di incertezza, e anche per qualsiasi legame che abbia bisogno di trovare una nuova direzione da seguire con chiarezza ed intenzione. E come detto, non serve né stare via molti giorni, per attivare fin da subito un cambiamento, né andare troppo lontano.
In particolare, in questo articolo, voglio raccontarti tre esperienze da fare in viaggio, da sola, che possono supportarti per iniziare a comprendere che direzione prendere nella tua vita. Sono esperienze che io stessa ho fatto e che ancora ricerco, per attivare l’ascolto di me stessa.
Ma innanzitutto, se non ci conosciamo già, mi presento: io sono Lisa, Life&Travel Coach, aiuto le donne a creare la loro Felicità su Misura unendo magia, azione e amore per se stesse, e sono anche una Blogger che parla di vita e di viaggi.
Pronta a partire?


Andare a cena fuori da sola
Se nella nostra quotidianità, sta finalmente diventando sempre più normale, complici anche i ritmi lavorativi, uscire a pranzo in solitudine o fare colazione al bar da sole in tranquillità, è ancora difficile contemplare di vedere una persona uscire a cena da sola, e ancor più una donna. L’atteggiamento di locali e camerieri inoltre, spesso inibisce questa decisioni, perché si ha il rischio o di ritrovarsi davanti a domande insistenti (ma davvero è da sola signorina?) o di doversi adattare ad essere un cliente di serie B (e finire nell’angolo in fondo vicino alla porta del bagno). Al di là di tutte le critiche che vorrei fare rispetto a questo atteggiamento fortemente attaccato all’animo patriarcale del nostro bel Paese, voglio rassicurarti sul fatto che all’estero questi atteggiamenti sono più unici che rari. Soprattutto nel Nord Europa infatti c’è una visione molto più libera, sia della scelta dello stare in solitudine, sia della scelta di essere una donna che se ne vuole stare in solitudine.
Superando questa premessa, in qualche modo necessaria, passiamo ora al punto focus: andare a cena da sola è un’esperienza potentissima. E quando parlo di andare a cena, non intendo fermarti al primo fast-food, ma proprio regalarti un’esperienza (compresa di un bel calice di vino!) da vivere tra te e te, ancora meglio se fatta in un posto dove gli altri capiscono poco o nulla la tua lingua, e in cui hai la possibilità di non essere costantemente disturbata, ma di goderti invece la tua compagnia.
Così facendo, avrai la possibilità di trovarti in una situazione che avrà tre effetti diversi: aumentare la tua autostima (coccolarsi, e farlo davvero, aumenta la percezione del nostro valore), aumentare il tuo senso di indipendenza (e quindi anche la percezione del tuo Potere Personale) e infine favorire l’ascolto profondo di te ad ogni livello. Mangiare bene da sola, seguendo i tuoi ritmi e senza essere interrotta dalle possibili conversazioni, infatti, aumenta la percezione delle sensazioni fisiche. E ti permette anche di confrontarti con te stessa a livello di mente ed anima.
Ti voglio lasciare tre domande utili, a cui potresti rispondere durante o al termine della cena, su un piccolo quadernino da portare con te:
- Come mi sentivo a livello di anima, mente e corpo all’inizio della serata e come mi sento ora?
- Qual è stato il pensiero che più mi ha accompagnata durante questa esperienza?
- Se, una volta tornata a casa, volessi continuare a regalarmi una coccola profonda, quale potrebbe essere?
P.s. So che fare questa esperienza, soprattutto le prime volte, potrebbe farti sentire a disagio, ecco quindi un piccolo consiglio: evita di usare il cellulare (aumenterà solamente il disagio e inoltre darà una percezione distorta di te al di fuori), e porta con te un libro per tenerti compagnia.
Visitare un museo d’arte al tuo ritmo
Credo nel potere del viaggio, quanto nel potere dell’arte, e se c’è una cosa che amo fare è passare ore nei musei, che spesso frequento in solitudine, sia in Italia che all’estero.
Come Travel Coach, consiglio sempre a chi vuole fare un viaggio da sola, di inserire del tempo da dedicare a questa attività, anche e mi verrebbe da dire, soprattutto, per chi l’arte pensa di non amarla. Lo faccio perché spesso il problema è che abbiamo delle convinzioni limitanti legate all’esperienza del museo che sono state inficiate dalle esperienze scolastiche o familiari, e che ce le hanno mostrate come attività noiose, quando invece l’arte è un viaggio a sua volta dentro di sé.
Per rendere al meglio l’esperienza, la prima cosa da fare è scegliere la propria meta con cognizione di causa. Se non hai una profonda conoscenza del tuo approccio all’arte (caso in cui saprai scegliere con facilità che esposizione andare a vedere); il mio consiglio è di evitare tutto ciò che è troppo specifico, e propendere invece per musei che offrano una varietà di stili artistici (es. Louvre a Parigi, il Museo del Prado a Madrid, la National Gallery di Edimburgo, Museo del Belvedere di Vienna, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, ecc).
Come rendere l’esperienza della visita di un museo d’arte un vero mezzo per aumentare l’ascolto di te stessa e dei tuoi desideri? Partendo da una domanda chiave che ti faccia da guida durante l’esperienza. Avere ben chiaro in mente il tuo grande dubbio (cosa devo fare a livello lavorativo, quale percorso di studi intraprendere, dovrei forse cambiare città, scegliere quella o quella università, cosa desidero per me stessa, ecc), ti aiuterà a ricercare risposte nell’arte in maniera intenzionale. Puoi anche portare con te un quadernino su cui annotare pensieri, schizzi o idee che ti susciteranno le diverse opere.
Nel titolo di questo paragrafo, ho scritto un appunto chiave: al tuo ritmo. Quando viaggiamo da sole, assecondare il nostro ritmo rallentando quando ne sentiamo il bisogno e saltando a pie pari ciò che invece non ci interessa o stimola, è uno dei grandi vantaggi a cui possiamo attingere: quindi usalo! Allenarti a farlo ti sarà utile per portare a casa con te la consapevolezza di poter ascoltare il tuo istinto e seguirlo.



Provare un’esperienza sapendo di poter fallire
C’è una componente che amo molto tipica del viaggio in solitaria: nessuno sa veramente chi siamo e questo ci permette di spogliarci di ogni aspettativa. L’ultimo passetto per rendere l’esperienza di viaggio un vero motore per iniziare a comprendere che strada vogliamo seguire, è liberarci anche della nostra aspettative su noi stesse.
Come farlo? Prenotando un’esperienza in cui siamo consapevoli che potremmo fallire.
Se non sei una sportiva, puoi metterti in gioco provando un’esperienza in questo settore, sapendo che potresti ottenere delle prestazioni scarse (io per esempio ho fatto davvero schifo quando ho provato a fare surf, però mi sono divertita un sacco!).
Se hai paura degli animali, è il momento giusto per provare ad entrarci in contatto, sapendo che potrai urlare e schifarti quanto vuoi, che tanto chi se ne frega se rideranno di te persone che non vedrai mai più. Anzi, potresti ritrovarti a ridere con loro! O scoprire che nella giusta situazione sai superare i tuoi limiti.
Ecco, il punto è proprio questo, metterti al di fuori della tua comfort zone, non con l’obiettivo del successo, ma con l’idea di provarci e basta senza nessuna aspettativa, può attivare in te: autonomia, forza, coraggio, potenzialità che non sapevi nemmeno di avere, consapevolezza, idee nuove, emozioni da affrontare e molto altro.

So che adesso, magari, ti starai chiedendo: ma non posso fare queste esperienze anche a casa? Allora sì e no.
Puoi assolutamente scegliere di fare queste esperienze anche nella città e nel luogo in cui vivi, perché posso aiutarti a riattivare l’ascolto di te ogni qualvolta tu ne senta il bisogno. Ma se in questo momento hai l’impressione di sentirti persa, sempre in corsa, all’interno di uno stile di vita che si ripete e che ti impedisce di vedere al di là dello schema in cui sei inserita… il viaggio, il portarti al di fuori del tuo modo di vivere e della realtà che conosci, è la base essenziale per vivere con un approccio differente queste esperienze.
Hai deciso che sei pronta a partire, ma non sai dove andare e come vivere un’esperienza che sia davvero trasformativa? Posso creare per te un itinerario su Misura corredato di esercizi di Travel Coaching. Scrivimi una mail a felicitasumisura@lisamerzi.it per raccontarmi la tua storia.