3 domande da farti per scegliere la destinazione giusta per il tuo primo viaggio da sola.

Viaggiare da sola almeno una volta è una cosa che credo che ogni donna dovrebbe fare prima o poi nella vita. Di motivi ce ne sono svariati e credo in tutti profondamente, tant’è che te li ho raccontati in questo articolo. Ma quando si comprende, a livello profondo, che è arrivato il momento di intraprendere questa avventura, ci si trova spesso davanti ad una domanda: sì, ma dove vado?

Come Travel Coach, in questo articolo voglio indicarti tre domande da farti per scegliere la destinazione giusta per il tuo primo viaggio da sola.

Pronta a partire?


1.Per quale motivo vuoi partire?


Questa è in assoluto la domanda più importante.
Magari sei riuscita a comprendere che hai proprio bisogno di fare questa esperienza di viaggio in solitaria, potrebbe essere che tu ti sia ritrovata nelle mie parole di questo blog post, o che guardando il profilo Instagram di quella Travel Blogger che ti piace tanto, tu ti sia detto: lo voglio fare anch’io!
La verità è che per decidere dove andare è necessario che tu scavi più a fondo dentro di te. Nella vita esistono i perché ed esiste il Perché vogliamo fare qualcosa, ed è questo che tu devi trovare: quel motivo profondo che tocca la tua anima e che è capace di farti da guida per farti agire con intenzione e con motivazione.

Potresti capire che quello che desideri davvero è mettere alla prova te stessa (per aumentare la tua autostima, per liberarti da delle convinzioni limitanti, per conoscerti meglio), sarà quindi il caso di identificare luoghi ed esperienze che ti daranno l’opportunità, in maniera naturale, di uscire dalla tua comfort zone.

Potresti sentire che a spingerti a partire è la ricerca di comprensione, conoscenza, rete, persone per combattere una reale o percepita solitudine. Sarà il caso quindi di cercare sulla mappa quei luoghi dove c’è più possibilità di interazione, adeguata rispetto a chi sei e a cosa ricerchi.

Potresti voler partire per capire che strada prendere, e allora sarà necessario scavare ancora più a fondo e iniziare a domandarti quali prospettive hai e quali luoghi potrebbero rispondere alle tue domande.

Insomma, se davvero vuoi fare un’esperienza di viaggio trasformativa, e non solo una vacanza, ricordati di mettere in valigia il motivo per cui parti.


2.Cosa mi sento pronta ad affrontare?


Anche quando siamo pronte ad uscire dalla nostra comfort zone, ci sono dei limiti che non possiamo superare perché esistono esperienze che non sono allineate a noi.

Quando viaggio, per farti un esempio, non scelgo praticamente mai posti pensati per la movida, perché non si allinea al mio stile di vita e non ho interesse a fare qualcosa che so che non mi piace a livello profondo. Non mi interessa mettermi alla prova in questo campo. Mentre per esempio è quasi certo che mi troverai a visitare una grotta o a salire una scala a chiocciola stretta come non mai, anche se soffro di claustrofobia, perché lì ho scelto di non crearmi limiti, ma anzi di sfidarli.

Quando scegli dove andare quindi, chiediti cosa sei pronta ad affrontare e cosa no, perché non mettersi in pericolo quando si viaggia, significa anche non mettersi in condizioni in cui il nostro stato mentale o la nostra anima potrebbero compromettersi.

Se non riesci a mangiare altro che cibo italiano e per te mangiare etnico è una pazzia, andare in India forse non è il caso, mentre esplorare l’Europa può essere una buona soluzione: potrai comunque assaggiare nuovi piatti superando i tuoi limiti, ma rendere la situazione agevole e fattibile. Questa parola: fattibile; non è da sottovalutare, poiché andare oltre non significa fare l’impossibile. Significa mettersi nelle condizioni di superare barriere, ma rispettando i nostri tempi e le nostre possibilità. Sono certa che, tornando all’esempio di prima, allenandoti alle varie forme di cucina europea, pian piano arriverai a spingerti oltre; mentre se ti ritrovassi a mangiare da subito street food in India, potresti fare la valigia e tornare subito a casa. Va bene sfidare te stessa, ma è anche importante rispettarti.


3.Quale luogo mi sta chiamando?


Dopo esserti posta le prime due domande, una riflessiva e una pratica, la terza domanda è di tipo spirituale. Perché il viaggio è anche un’occasione per sintonizzarsi sul sentire profondo, non solo quando lo stiamo vivendo, ma anche prima e dopo.

Fatta la prima selezione di luoghi, rispetto a cosa non sei pronta a fare e al motivo per cui parti, tra le opzioni che ti rimangono, prova a domandarti quale luogo ti stia chiamando. Quale meta risuona forte dentro di te, in una parte profonda del tuo essere, dicendo il tuo nome. Invitandoti a scoprirla?

Io viaggio sempre, che sia sola o in compagnia, perché i luoghi mi chiamano. A volte è un desiderio di scoperta, a volte una sfida, a volte l’esigenza di vedere esattamente una certa cosa o fare una determinata esperienza. Alla fine non importa cos’è che accende quella scintilla dentro di me, ma se quella scintilla c’è. Perché in quella scintilla istintiva spesso c’è la risposta alla domanda con cui parto, c’è la risposta al mio Perché.

Quindi prenditi il tempo di liberarti dalla aspettative e dalla pressione sociale e dei social, e ascoltati: dentro di te c’è una bussola capace di indicarti la strada.


E se ancora non sei riuscita a comprendere dove andare, dopo esserti posta queste domande, o se invece hai trovato la tua destinazione, ma non sai come organizzare il viaggio al meglio:


Comunque, qualsiasi sia la tua destinazione, sono certa che viaggiare da sola ti trasformerà.
In cosa? In una nuova versione di te.
Sei pronta a conoscerla?

Lisa Merzi

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