Donne d’Ispirazione: Elvira Dal Cortivo
Eccoci arrivate alla terza storia della mia rubrica Donne d’Ispirazione, in cui ti racconto il percorso, i desideri, i successi, le fatiche e le rivoluzioni di donne che penso possano farti da guida, ispirarti a scegliere te stessa, aiutarti a credere nei tuoi sogni e nella tua possibilità di creare la vita che desideri.
Questa volta tengo in modo particolare alla donna che sto per presentarti, perché non è solamente una persona che stimo, ma è anche la mia Mamma, quindi capirai un po’ la mia emozione nel parlare di lei. Ma ecco, prima di iniziare voglio dirti che il motivo per cui ho scelto di raccontare la sua storia è che questo mese avevo il desiderio di raccontare la storia di una donna che potesse aiutarti a comprendere che è vero che nella vita non è mai troppo tardi per scegliere un’altra strada, se in quella strada c’è il nostro cuore.
Oggi ti presento: Elvira Dal Cortivo.
Conosciamo Elvira
Elvira ha 59 anni (anche se non si direbbe e io spero di aver ereditato i suoi geni quando arriverò alla sua età ahahaha), originaria di Verona ora vive a Modena, e lavora come responsabile del settore acquisti in ambito ospedaliero. Nel suo lavoro gestisce un team di 6 persone e ci tiene che ogni persona del suo gruppo lavori con piacere, per questo si impegna nel cercare di esaltare il talento di ognuno e di sollevare dalle difficoltà quando serve. Ed io trovo che questo sia un modo di fare leadership che apprezzo molto, soprattutto in un tempo in cui molto spesso si perde il valore delle persone e ci si concentra solo sui guadagni.
Elvira mi dice che questo non è il suo primo lavoro, e vedremo poi qual è stato il suo percorso, ma che le piace, anche se ad oggi le richiede molto tempo e lei inizia a sentire forte il desiderio di usare il suo tempo in altro modo. In particolare per dedicarsi ai suoi affetti. Ha infatti un marito che ama molto, ma ci tiene a precisare, da cui non dipende né economicamente, né emotivamente, perché ha imparato a stare bene da sola, ma sta bene anche con lui, per questo cercano di equilibrare le loro vite per avere spazio per ognuno e spazio per stare insieme. “Sono una madre”, mi dice con un bel sorriso, “con tanti figli, alcuni naturali e altri acquisiti. E sono una nonna di 4 nipoti tutti sotto i 6 anni.”
Mi spiega che una delle cose a cui tiene di più sono proprio i legami della sua vita, familiari, amicali e spirituali. Poi ci tiene a correggersi, mi dice che la parola legami non la sente giusta, riformula dicendomi che le piace vivere la dimensione dell’amore, delle amicizie, del lavoro e delle espressioni personali. Le piace approfondire, capire e poter esternare liberamente i suoi sentimenti. “Mi piace molto la libertà di non avere nulla da nascondere e poter parlare di tutto”. Con l’invecchiamento, che ci tiene a precisare è una cosa che le piace e non la disturba, ha imparato a usare il linguaggio in una maniera che le permette di esprimersi, ascoltare e non offendere. Ha imparato a soffermarsi un po’ di più sulle cose, limitando l’istinto, e favorendo il ragionamento a favore della cura dei rapporti. Mi piace questa sua presa di coscienza, mi piace l’impegno di essere parte attiva nella costruzione dell’amore con attenzione e presenza, senza scordarsi di se stessa.
Fra le sue passioni c’è la lettura (una passione che ha trasmesso anche a me che sono sua figlia), stare in compagnia, camminare e viaggiare. Un viaggio in cui per lei adesso conta più il ritornare nei posti già visti per poterne godere la tranquillità, rispetto alla necessità di vedere sempre posti nuovi.
Qual è stato il percorso di Elvira
Le chiedo di raccontarmi meglio qual è stato il suo percorso, dato che mi ha detto che prima di diventare responsabile del settore acquisti in ambito ospedaliero ha fatto altro e lei inizia spiegandomi di essersi diplomata maestra con il vecchio regime del diploma magistrale, e che ai tempi fu una scelta diversa dato che molti dopo le scuole medie andavano direttamente a lavorare, ma lei aveva avuto il desiderio fin da subito di studiare e così aveva fatto. In seguito si era dedicata alle lezioni private per i bambini delle scuole elementari. Il suo desiderio da sempre era però quello di lavorare in ospedale come sanitario, ma per una serie di motivi non ha potuto perseguire quella strada, eppure è finita lo stesso a lavorare in ambito ospedaliero. Inizialmente come ausiliaria superando un concorso e arrivando 128° su 5000 persone. Decisamente un successo! Dopo quattro anni in quel ruolo ha deciso di fare un nuovo concorso per diventare amministrativa ospedaliera, e questa volta si è posizionata al 13° posto. Che bomba!, penso mentre la ascolto, soprattutto perché aveva già delle figlie e una famiglia da gestire a quei tempi.
Dopo un po’ di tempo mi dice che si è risvegliata in lei la voglia di studiare, o meglio che quella voglia non se n’era mai andata, così ha scelto di prendere il diploma dei 5 anni (n.d.r. il diploma magistrale un tempo si otteneva in 4 anni di scuole superiori). “Ed io c’ero!”, mi viene spontaneo aggiungere, infatti ai tempi la accompagnai all’esame orale per il diploma di scuola superiore, e mi sentii davvero tanto orgogliosa di lei quel giorno. E ancora di più quando per qualche anno frequentammo la stessa università, con due indirizzi diversi, e in 3 anni lei si laureò in Scienze Amministrative delle Aziende Pubbliche e Private. A seguito del quale ha fatto un nuovo concorso che l’ha portata a ruolo lavorativo attuale, senza però sentirsi arrivata, ma con il desiderio di migliorarsi ancora, infatti ha poi fatto ben 3 master per specializzarsi nel suo lavoro presso l’ufficio acquisti.
Sorrido a sentirle raccontare tutto questo perché mi rendo conto che condividiamo una Potenzialità: l’Amore per il Sapere; ed è un pensiero che mi scalda il cuore.
Parliamo con Elvira di difficoltà e Perché
Quando perseguiamo un obiettivo gli ostacoli e le difficoltà, fanno parte del percorso, ma quello che fa la differenza è sempre il nostro profondo Perché, e così decido di indagare un po’ con Elvira su questi aspetti. Mentre Elvira infatti faceva questo percorso impegnativo e soddisfacente di studio e di carriera, aveva una famiglia da gestire, 4 figlie e dei genitori, e una famiglia allargata che si stava ingrandendo intorno a lei; le chiedo quindi di raccontarmi un po’ meglio com’è stato dover tenere tutto in piedi.
“E’ stato massacrante”, mi dice sinceramente, per riuscire a studiare e a gestire il lavoro ha dovuto rinunciare al tempo libero. Inoltre si è impegnata moltissimo nel cercare di non togliere nulla alla famiglia e ai suoi affetti. C’è stato da gestire il tempo e le priorità, sia tenendo conto delle cose pratiche come fare la spesa, le lavatrici, pulire casa… sia le questioni affettive e di cura, come supportare i genitori e le figlie nei loro percorsi, più le necessità familiari, ai tempi infatti aiutava anche l’ex marito nella sua azienda.
Le chiedo allora, a conti fatti, perché ha deciso di perseguire questa strada nonostante le evidenti difficoltà e cosa pensa che questo le abbia permesso di ottenere per se stessa e la sua vita.
“Era un mio desiderio”, inizia a spiegarmi che il suo desiderio di conoscenza è forte dentro di lei e continuo, e il desiderio di progredire nella carriera era presente in lei tanto quanto quello di progredire nella gestione familiare. Uno non poteva escludere l’altro, perché lei sentiva e comprendeva di avere delle capacità e sarebbe stato un peccato non utilizzarle.
E’ soddisfatta e contenta di aver intrapreso questa strada, seppur complicata, perché lo studio e il conseguente lavoro l’hanno completata nella sua personalità, ha potuto esaudire i suoi desideri e ha potuto creare per se stessa indipendenza economica e non. E questa sua riflessione mi riempie il cuore, perché trovo che l’indipendenza sia un valore importantissimo, non per nulla è uno dei miei principali, ma anche perché arrivare a scegliere di mettersi al centro e perseguire il proprio Perché, nonostante tutto, è quello che io desidero per ogni mia cliente.
Chiudiamo con una riflessione e i prossimi progetti di Elvira
Dato il suo percorso mi viene spontaneo chiederle che cosa direbbe a chi dice che è troppo tardi.
“Troppo tardi per cosa?!”, mi risponde di rimando, “La vita non è ferma, a ogni istante può cambiare e spesso cambia in meglio, in bene. Tentare è l’unica possibilità per sapere se una cosa può succedere o no.” Ed io non posso che concordare e spero che le sue parole muovano qualcosa dentro di te.
Chiudiamo il nostro pranzo insieme e l’intervista con uno sguardo al futuro e le domando di raccontarmi i suoi sogni e progetti. E’ veloce e chiara nel rispondermi, sa esattamente cosa vuole: “Voglio più tempo libero per stare con gli affetti. Io no so quanto tempo ho, ma non voglio più giornate passate senza saperlo, senza che il tempo conti, lasciando bruciare le ore.”
Ed eccoci arrivati alla fine di questa storia di un’altra Donna d’Ispirazione ed io spero davvero che il percorso di Elvira faccia nascere in te il germoglio delle possibilità che esistono al di là della paura che non ci sia più tempo, perché la verità, è che non è mai troppo tardi per scegliere te stessa.
Conosci una Donna d’Ispirazione che secondo te dovrei intervistare o vorresti essere tu la prossima a raccontare il tuo percorso? Scrivimi una mail a felicitasumisura@lisamerzi.it e raccontami la sua/tua storia. Ti ascolto.