Sindrome dell’Impostore: cos’è e come superarla.
Quante volte dopo aver portato a termine qualcosa ti sei presa il tempo per festeggiarti e quante volte invece hai detto o pensato: non ho fatto poi qualcosa di così speciale, sì ce l’ho fatta ma non era perfetto, ma che brava?! ho fatto qualcosa di banale, semplice, scontato, avrebbero potuto farlo tutti, non vedo perché qualcuno dovrebbe farmi i complimenti? Se la maggior parte delle volte, davanti al raggiungimento di un traguardo, la tua tendenza è quella di sminuirti invece che riconoscerti un successo, potresti soffrire della Sindrome dell’Impostore. E in questo articolo voglio farti scoprire di cosa si tratta, da dove nasce e come si può superare.
Cos’è la Sindrome dell’Impostore
La Sindrome dell’Impostore è una specifica situazione emotiva che vive una persona che non riesce a riconoscere i propri successi, nemmeno davanti all’evidenza. Nonostante tutto, compresi i riconoscimenti esterni, chi soffre di questa sindrome tende a pensare di non avere né abilità, né conoscenze, né abilità tali a giustificare i traguardi che ha raggiunto, per questo tende ad attribuire il merito di ciò che ha fatto a cause esterne (spesso la fortuna) o a sminuire i fatti (era una cosa facile, potevano farlo tutti, non ho fatto nulla di speciale).
Spesso e volentieri chi soffre di questa sindrome teme che ad un certo punto pure gli altri si accorgano del fatto che non si è poi così tanto bravi o speciali, ed è da questa espressione di paura e disagio che nasce il nome di questa condizione emotiva. Chi ne soffre ha il timore che gli altri, scoprendo la sua inadeguatezza, lo considerino appunto un impostore.
Non è insolito incontrare professionisti, anche di un certo livello, studenti talentuosi e persone di spicco che soffrono di questa sindrome; sempre attenti a non mettersi troppo in mostra per paura che qualcuno si accorga che non valgono poi molto, con una conseguente perdita di tutto il loro mondo.
Ti rivedi in questa descrizione? Io per svariati anni sono stata in ostaggio di questo modo di pensare. Per molti anni, ogni volta che realizzavo qualcosa, invece di dirmi brava, mi ritrovavo a dire: sì, ma non è abbastanza per farmi amare dagli altri. Mentre una parte del mio cervello diceva: hai fatto una gran cosa! Ma non dirlo; perché se no cosa penseranno gli altri? Diranno che te la tiri, che sei egocentrica, magari poi si accorgeranno che non sei poi così tanto brava. E così facevo crescere dentro di me una continua frustrazione e un continuo senso di inadeguatezza.
Da dove nasce la Sindrome dell’Impostore
Le cause che portano allo svilupparsi della Sindrome dell’Impostore sono diverse:
- la più comune è una bassa autostima, cioè una considerazione negativa del proprio valore, che può derivare da esperienze passate, condizioni familiari, situazioni vissute. Se vuoi comprendere meglio questo punto, ti consiglio di leggere il mio articolo su cos’è e come aumentare l’autostima;
- elevati livelli di perfezionismo, spesso conseguenza di una disperata ricerca di accettazione;
- ansia, cronica e quindi inserita in una condizione più ampia di disagio oppure temporanea, conseguente ad un vissuto che ci sta mettendo in una condizione di forte aspettative;
- stress, derivato da situazioni ed esperienze nuove che si stanno vivendo e che ci costringono ad impegnarci molto, a superare i nostri limiti, a mettere in dubbio noi stessi e le nostre capacità.
Inoltre un eventuale contesto familiare (passato o presente) che non ci ha permesso di sviluppare fiducia in noi stessi, e la tipologia di società in cui viviamo, fortemente orientata alla performance e all’espressione dei propri successi, possono contribuire ad intensificare questo tipo di situazione emotiva.
Liberarsi dalla Sindrome dell’Impostore, imparando a festeggiare i propri successi e a riconoscere il proprio valore però è possibile! Negli ultimi anni ho imparato a complimentarmi con me stessa, a sottolineare ciò che riesco a fare, a brindare ai miei successi. E credo così tanto che questo sia un aspetto fondamentale del proprio percorso di sviluppo personale che i festeggiamenti di ogni traguardo, piccolo o grande che sia, è una delle parti fondamentali dei miei percorsi di Life Coaching. E anche una di quelle che piacciono di più alle mie clienti!
Come superare la Sindrome dell’Impostore
Quando la Sindrome dell’Impostore è legata ad una condizione più ampia di ansia e disagio il metodo migliore per affrontarla è scegliere un percorso di psicoterapia. Mentre, quando questa situazione emotiva si presenta come una tendenza di pensiero, come un comportamento ripetuto, come un tratto del nostro carattere che spesso nascondiamo dietro la virtù dell’umiltà, allora si può superare questa sindrome con azioni concrete da far diventare parte del nostro mindset e/o un percorso di Life Coaching volto a supportare lo sviluppo della propria autostima, il raggiungimento di obiettivi concreti o il cambiamento di aspetti della nostra vita che non ci soddisfano.
In qualsiasi caso, che si scelga di migliorare da soli questa condizione o di appoggiarsi ad un Coach, i punti necessari per superare la Sindrome dell’Impostore sono:
- imparare ad identificare e riconoscere i pensieri limitanti che ci impediscono di riconoscere i nostri successi;
- sostituire le convinzioni limitanti con nuovi pensieri positivi;
- imparare ad interiorizzare il fondamentale concetto per cui: la perfezione non esiste;
- rendersi conto che tutti possono sbagliare e che non c’è nulla di male in questo, anzi! Gli errori sono un ottimo strumento di apprendimento, se invece di colpevolizzarsi, si sceglie di osservare, capire e migliorare a partire da essi;
- aumentare la propria autostima imparando ad accettarsi, a identificare i propri standard, a migliorarsi e a riconoscersi;
- imparare a festeggiare i propri successi, piccoli o grandi che siano.
E giusto per lasciarti con un piccolo spunto per iniziare a muoverti per allontanarti dalla Sindrome dell’Impostore, voglio concludere con un piccolo esercizio per te:
Pensa alla settimana passata e identifica un momento in cui sei riuscita a portare a termine qualcosa che dentro di te consideravi complicato (poiché particolarmente sfidante, perché non ne avevi voglia, perché pensavi di non esserne capace, poiché lo reputavi noioso, ecc) ed ora festeggiati! Fai qualcosa che ti piace per dire a te stessa che: sì, ce l’hai fatta e ti meriti di riconoscertelo.
Io, al mio solito, opterò per bere un buon bicchiere di prosecco!
Tu come festeggerai te stessa? Raccontamelo nei commenti.