Cos’è un self-retreat e perché dovresti organizzarne uno adesso.

Oramai li vediamo pubblicizzati quasi ovunque, e se prima corrispondevano all’idea di partire per Paesi asiatici a meditare in silenzio per giorni, oggi i retreat si sono evoluti proponendo location di lusso, esperienze diverse e temi differenti su cui lavorare. Oggi però voglio parlarti di qualcosa di nuovo, che dovresti assolutamente provare, cioè il self-retreat che essendo appunto self, prevede la presenza solo di te stessa.

Ma andiamo per ordine e scopriamo insieme: cos’è un retreat, cos’è un self-retreat, perché dovresti farlo e come organizzarlo. Pronta a partire?


Retreat: cos’è?


Retreat significa letteralmente “ritiro”, da non pensare come ad un’esclusione dal Mondo, ma come l’idea di allontanarsi dalla quotidianità per connettersi profondamente a sé, alle proprie passioni, ad un gruppo di persone ristrette con cui condividere quelle passioni, con l’intento di prendersi cura di sé, conoscersi meglio ed evolvere.

Si può quindi descrivere un retreat come un viaggio di alcuni giorni destinato ad un piccolo gruppo di persone, fatto in contesti che favoriscano la connessione con la bellezza del Mondo (non per nulla molti di essi sono organizzati a Bali), dove si svolgeranno attività che favoriscono l’amore per sé stessi, l’introspezione e la crescita personale. Non è insolito trovare nei programmi di viaggio attività quali lo yoga, la meditazione, passeggiate nella natura, ecc… ma non solo. Infatti come ti accennavo all’inizio, ora questo tipo di esperienza si è evoluta proponendo mete differenti (Grecia, Isole Canarie, Highlands scozzesi…), argomenti differenti (scrittura, attività legate all’oceano, per sole donne, per soli uomini, ecc) e attività nuove e inerenti al percorso che ogni persona desidera fare. In qualsiasi caso però, l’obiettivo di un retreat è tornare a casa cambiati, cresciuti, con più consapevolezza di sé.


Cos’è un self-retreat?


Un self-retreat è una delle evoluzioni di questo tipo di esperienza. La principale differenza è che non c’è più la parte di condivisione con altre persone, ma l’attenzione si pone totalmente su noi stesse e ci invita proprio a disconnetterci da tutta la pressione esterna per favorire, dato che l’obiettivo resta quello, la crescita, la consapevolezza e l’amore verso noi stesse.

Rispetto ad un classico retreat inoltre spesso questa versione non ci richiede di partire per terre lontane, ma di scegliere luoghi che hanno in sé un ritmo lento che ci possano quindi donare calma e poche distrazioni (sia chiaro, non noia!). Ecco quindi che i borghi italiani, i paesini montani e le località della costa non turistiche sono le scelte migliori per questo tipo di viaggio alla scoperta di noi stesse.

Infine in un self-retreat saremo noi a scegliere le attività a cui dedicarci, i ritmi delle nostre giornate e gli intenti di viaggio.


Se hai letto altri miei articoli, come ad esempio questo dove ti spiego perché dovresti fare un viaggio da sola almeno una volta nella vita, magari ti starai chiedendo: Lisa ma che differenza c’è tra viaggiare da sola e fare un self-retreat? Ed ovviamente eccomi pronta a spiegartelo! Quando si viaggia da sole l’intenzione principale è quella di uscire dagli schemi, superare la comfort zone, evolvere esplorando e immergendoci nel nuovo (che siano luoghi, esperienze, cibi, culture, ecc). Mentre nel self-retreat quello che facciamo è cercare la lentezza, la calma, un luogo tranquillo, confortevole, che ci permetta di ascoltare solo noi stesse. Entrambe queste esperienze aiutano a stimolare la conoscenza di noi, ma mentre il viaggio in solitaria lo fa con un impatto forte, chiedendoci di superarci, quello di cui parliamo oggi lo fa accompagnandoci dentro di noi passo dopo passo. Sta a te scegliere di cosa hai bisogno in questo momento della tua vita, io posso aiutarti a capirlo se vuoi. Fissa una call gratuita con me.


Perché dovresti fare un self-retreat


Un self-retreat è l’occasione giusta per fare il punto dentro te stessa e pianificare i tuoi prossimi passi. Una cosa che è sempre molto difficile fare quando siamo immerse nella frenesia della quotidianità, fra il lavoro da sbrigare, la casa da sistemare, amici e famiglia a cui dedicare amore, andare in palestra perché sia mai che resti fuori forma e non dimenticarti di leggere un libro che se no di cosa parli a pranzo con i colleghi? Ecco, capisci anche tu e immagino che tu lo senta bene dentro te stessa, che capire cosa vuoi e dare una direzione ai tuoi obiettivi, non sia per nulla facile quando non si riesce a staccare dal ritmo di ogni giorno.

Ecco perché organizzarti un tempo solo tuo per ascoltarti e trovare la tua direzione è necessario.
E settembre/ottobre (che sono in arrivo mentre scrivo questo articolo) sono uno i mesi perfetti per farlo: la temperatura è mite, non ci sono particolari festività che richiedono la nostra presenza, prenderti qualche giorno di ferie è in genere fattibile, i prezzi non sono esagerati.


Come organizzare un self-retreat


Ti sei decisa ad investire su te stessa, per prenderti il tempo di ascoltarti e di dare alla tua vita una direzione? Bene! Come Life&Travel Coach non posso che approvare la tua scelta; quindi organizziamo il tuo self-retreat.

1.Definisci date e giorni: 2/3 giorni sono il minimo per riuscire davvero a staccare da tutto e portare l’attenzione su di te. Se non hai mai viaggiato da sola, nemmeno a breve raggio, questa è la quantità giusta di giorni per iniziare a prendere le misure con la tua solitudine (bella, sacra e positiva), se invece l’hai già fatto puoi anche dedicarti una settimana tutta per te.

2.Definisci il budget: come ti ho già accennato, quando si tratta di fare questo tipo di esperienza, non è necessario viaggiare fino dall’altra parte del Mondo, quindi un budget anche ridotto sarà più che sufficiente per permetterti di partire. Tieni conto che dovrai calcolare trasporto, alloggio, pasti ed eventuali attività.

3.Scegli la tua meta e prenota: piccoli borghi (l’Italia ne è piena e sono tutti incantevoli), località sulla costa non turistiche (ne esistono diverse) e piccoli paesini di montagna, sono la tipologia di location perfetta per il tuo retreat in solitaria. Una volta che avrai scelto dove andare, scegli come raggiungere la tua meta e prenota il tuo alloggio: su Booking trovi sempre qualcosa di interessante.

4.Scegli quali saranno le tue attività, i tuoi ritmi e le tue intenzioni: adesso che hai definito le parti pratiche è tempo di pensare a quello che vuoi per te stessa. Come immagini questi giorni dedicati a te? Cosa desideri vivere? Cerca di descrivere le cose per te essenziali, il flusso che vuoi vivere in questa viaggio. A che ora svegliarti, come fare colazione, a quali attività dedicarti al mattino, a quali attività dedicarti al pomeriggio, ci sono delle esperienze che offre il luogo in cui andrai che ti piacerebbe provare (rientrano nel tuo budget?) e soprattutto: con cosa vorresti tornare a casa? La risposta ad una decisione da prendere, gli obiettivi per il prossimo trimestre o il prossimo anno, la chiarezza sui tuoi personali desideri. Qualsiasi sia il tuo intento definisci le tue giornate come piace a te, come ne hai bisogno te, come meriti di coccolarti e dedicarti alla tua vita.

Ecco qualche attività che potrebbe aiutarti ad ascoltarti e a rallentare:

  • journaling;
  • meditazione;
  • yoga;
  • disegno;
  • lettura;
  • passeggiate;
  • corsi di pittura, ceramica, cucina;
  • ecc.

5.Vivi l’esperienza: prepara la valigia e parti, porta con te strumenti utili alla tua crescita personale, resta reperibile, ma disconnettiti il più possibile e immergiti nel momento di ciò che stai vivendo.


Workbook Ruota della Vita

Il mio Workbook Ruota della Vita è lo strumento perfetto da portare con te in valigia durante il tuo self-retreat. E’infatti pensato per aiutarti a fare il punto sulla tua vita, a capire quali sono le tue priorità e a definire una direzione per raggiungere i tuoi obiettivi.


Non vedo l’ora di scoprire come ti sentirai al tuo ritorno.
Raccontamelo nei commenti se ti va. Ti leggo sempre.

Lisa Merzi

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