Responsabilità relazionale

Qualche giorno fa ho visto questa immagine su Instagram e mi sono detta che uno dei problemi delle relazioni non funzionanti è proprio il fatto di pensare che trovare l’amore sia la fine del percorso, sia la cima della montagna, sia il lieto fine; mentre la realtà è che l’amore è un percorso da condividere dove mettere impegno e fiducia e dove è necessario avere una direzione comune verso la quale muoversi insieme. E questo mi ha fatto pensare che per molto tempo ho ragionato anch’io così, pensando che se avessi trovato l’amore sarei stata felice e contemporaneamente però impegnandomi inconsciamente per far fallire le mie relazioni, insomma per molto tempo mi sono dimenticata di prendermi la responsabilità relazionale.


La responsabilità relazionale si basa su un concetto molto semplice: se una relazione non funziona è perché tu non vuoi che funzioni.

Prima di Boy tutte le mie relazioni amorose erano destinate a fallire in un modo o nell’altro, perché costruivo il mio amore su insicurezze, paure e convinzioni errate e solo quando ho capito ciò che stavo facendo, con un profondo e lungo lavoro su me stessa, allora ho saputo instaurare un rapporto funzionante.

In poche parole le relazioni falliscono se:

  • Scegliamo partner che sappiamo già che ci deluderanno;
  • Pensiamo che la felicità ce la diano gli altri;
  • Crediamo che l’amore basti a risolvere tutto.

Analizziamo insieme ogni punto.


Scegliere partner inaffidabili per paura di perdere noi stessi


Quasi tutti desideriamo l’amore, una relazione stabile, una famiglia da costruire insieme (qualsiasi sia la sua forma), qualcuno che ci faccia sentire a Casa ed in fondo a noi stessi siamo tutti consapevoli che l’amore non è qualcosa che si trova, ma qualcosa che si costruisce. L’amore richiede presenza, costanza, compromessi, discussioni, punti d’incontro, impegno. Ne siamo perfettamente consapevoli ed è per questo che diciamo di desiderarlo ed automaticamente ne rifuggiamo perché siamo convinti che vivere una relazione voglia dire perdere una parte della nostra libertà. Questo fa sì che inconsciamente scegliamo partner che in un modo o nell’altro ci deluderanno, che sappiamo non rispetteranno le nostre aspettative, che ci metteranno nella condizione di dire: “vedi, faccio meglio a stare solo”. E puntualmente ci ritroviamo ad essere ciechi davanti alle evidenze, poiché solo così possiamo riconfermare i nostri pensieri. Io stessa ho scelto ripetutamente partner che sapevo non potevano darmi sicurezze e lo facevo perché questo mi permetteva di avere sempre una via d’uscita. La verità però è che pensare che una relazione amorosa determini la perdita di una parte di noi stessi è una convinzione errata poiché perdiamo solo ciò che non ci appartiene, ma per capire cosa fa davvero parte di noi dobbiamo prima creare una relazione profonda e comunicativa con noi stessi. Ecco il punto: prendersi la responsabilità relazionale significa prima scoprire e definire chi siamo e poi instaurare un rapporto con un’altra persona avendo ben salde le nostre radici. Questo ci permette di tutelare la nostra individualità poiché chi siamo resta sempre, sia che siamo in coppia sia che siamo “liberi”. Io per esempio prima di Boy ero convinta che se avessi avuto una relazione non avrei più potuto viaggiare come volevo od avere un mio business, invece ho scoperto che nessuno può portarmi via ciò che amo e le mie ambizioni, ma anzi può perfino arricchirle.

Io e Boy, Giugno 2020 – Isola Bella, Lago Maggiore

Pensare che la felicità derivi da ciò che sta fuori da noi


La felicità è un concetto difficile da definire poiché è differente per ognuno di noi, ma su una cosa non esiste alcun dubbio: la felicità dipende solo da noi. Essa è infatti strettamente collegata al nostro modo di vivere e più specificatamente da quanto il nostro stile di vita è in linea con i nostri desideri. Non parlo di grandi cose come ad esempio diventare miliardario, sogno comune, ma poco concreto, parlo piuttosto di una gestione del nostro tempo che sia in linea con ciò che desideriamo vivere ogni giorno. Certamente gli eventi esterni possono influire sul nostro umore, ma se la nostra vita è stabile anche la felicità lo sarà. E’ un concetto ampio su cui torneremo in un altro articolo più avanti, ma ora è bene concentrarsi sul principio fondamentale: la felicità viene da dentro e di conseguenza non può arrivare dagli altri. Ovviamente essere circondati da affetti ed amore ci dona serenità e ci fa sentire bene, ma questo avviene perché noi abbiamo creato un rapporto sano con noi stessi e di conseguenza sappiamo crearlo con gli altri. Per tanto tempo sono stata convinta che nel momento in cui avrei trovato l’uomo che mi avrebbe detto ti amo e che avrebbe voluto costruire una vita con me sarei stata felice, eppure quando con EX è successo non ho sentito nulla di più di ciò che c’era prima. Certo ne sono rimasta sorpresa positivamente, contenta anche, soddisfatta, ma non felice, perché il suo amore non eliminava il fatto che io non amavo me stessa. Prendersi la responsabilità relazionale significa comprendere che la nostra felicità non dipende dall’amore altrui. Questo ci tutela dalla dipendenza affettiva e aiuta anche la nostra relazione poiché il nostro partner così si sentirà una scelta e non un bisogno.

Io, 2012 – Foto di Riccardo Pittaluga

Credere che l’amore sia abbastanza


I più romantici ora si irriteranno davanti alla mia affermazione, ma non mi dispiace dirlo perché so che è la verità: l’amore non basta. Una relazione nasce sull’amore, ma cresce sull’impegno, sulla fiducia, sulla fedeltà, sulla stima, sulla collaborazione, sulla condivisione. Amarsi e basta può sembrare la soluzione a tutti i problemi, ma è un pensiero adolescenziale, da noi contro tutti, che però non ha riscontro nella realtà. Una relazione senza impegno è destinata a fallire e ce lo dimostra la vita. Io stessa con ex fidanzato ne sono stata un esempio: ci amavamo, sempre così, e su questo non c’era alcun dubbio eppure ad un certo punto abbiamo iniziato entrambi a dare l’altro per scontato, abbiamo smesso di costruire insieme, abbiamo dimenticato che è necessaria una presenza costante nella relazione e l’uno per l’altro, con il risultato che l’amore non è decisamente bastato. Prendersi la responsabilità relazionale significa impegnarsi nella relazione, come nella prima immagine che vi ho mostrato in questo articolo. Vuol dire creare veramente un rapporto profondo di collaborazione e condivisione. Così ora cerco di tenerlo a mente nel rapporto con Boy e mai lo do per scontato e questo parte dalle piccole cose, come l’essere sempre felice quando torna dal lavoro, alle cose più grandi come ristrutturare la nostra casa unendo i nostri differenti stili e desideri.

Fotografia di Lisa Merzi – Serie: Attimi di Verona

In conclusione se sei reduce da una serie di relazioni fallite, prima di incolpare l’altro di essere il solito stronzo, prova a chiederti se tu ti sei davvero impegnato, se ti sei preso la responsabilità relazionale e se hai anche solo un dubbio allora puoi star certo che non l’hai fatto ed è il momento di impegnarti per crescere anche in questo senso. Certo alcuni saranno sempre stronzi e certe storie sono semplicemente destinate a finire, ma non può essere sempre così: quando la nostra vita si ripete in uno schema negativo è perché noi non facciamo nulla per migliorarla.

E tu ti sei preso la tua responsabilità relazionale?

Lisa Merzi

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