Dica Trentatré.

Una volta i medici chiedevano ai pazienti proprio questo, ed alcuni lo fanno ancora, con lo stetoscopio in mano, freddo gelido ed appoggiato sulla tua schiena: “Dica trentatré”, ed ascoltavano la tua voce vibrare, producendo le onde sonore perfette per diagnosticare se ci fosse qualcosa che non andava. Oggi, mentre leggete l’articolo è il mio compleanno, il mio momento di dire trentatré e di appoggiare una mano sulla mia vita ed ascoltare se c’è qualcosa che non va. Oltre ad una pandemia mondiale, direte voi. Ed ecco, forse la meraviglia di questo mio compleanno è che ascoltando le mie vibrazioni posso dire che, nonostante una pandemia mondiale, sto bene. E mi pare assurdo, perché sono chiusa in casa e non viaggio come sono solita fare da troppo tempo e non abbraccio mia sorella da decisamente troppo tempo e non sono libera di uscire a cena con la mia migliore amica quando mi va, né di vedere mio nipote, di organizzare una festa, andare ad un concerto, e di fare un sacco di altre cose che vorrei. Ma il punto è che anche se di cose che non mi vanno a genio ce ne sono parecchie in un momento come questo, io sto bene.


Sto bene perché sento di essere ad un punto della mia esistenza dove sto veramente costruendo lo stile di vita che voglio, un mattone alla volta ed una foglia alla volta, perché c’è bisogno di solide certezze, ma anche del vento che ti fa muovere in alto e qualche volta ti fa volare via. Perché a trentatré anni ho messo via la paura di fallire e ci sto provando, fosse anche solo per sentire che io ce l’ho fatta, al di là del riconoscimento e delle aspettative altrui, che quello che importa è che io mi alzi sempre con la voglia di vivere e vada a letto con soddisfazione. Sto bene nel mio corpo di cui mi prendo cura ogni giorno, anche se a volte è un peso ed altre mi fa arrabbiare, ma mi permette ancora di camminare. Sto bene perché ho accettato tutto l’amore che ho dentro, qualsiasi sia la sua direzione, ed ho imparato a perdonare, ma a farlo sul serio, in quel modo che è in grado di farti tornare davvero a respirare. A trentatré anni sto imparando a conoscermi sempre di più, a ritrovarmi, ad accogliermi, a scoprirmi e a divertirmi con quella che sono. Sto bene perché sono cosciente che anche se la pandemia mi limita molto, ho continuato a vivere: ho studiato ancora, ho avuto l’occasione di aiutare altre persone, ho viaggiato a breve raggio ma intensamente, sono stata sull’orlo di lasciare tutto ed ho compreso che invece dovevo solo chiedere di più e l’ho fatto e l’ho ottenuto, ho avuto una piccola promozione al lavoro, ho adottato un gatto, ho rinforzato le mie amicizie, ho scoperto che sono più forte della mia malattia. A questa età, grazie anche all’anno difficile che stiamo vivendo, ho imparato una cosa fondamentale, che la vita va avanti solo se tu continui ad andare avanti, così metto una mano su di me e dico trentatré e sento che non c’è niente che non va finché ci sono io.

Buon compleanno a me e benvenuti sul mio blog!

Lisa Merzi

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